Suvereto, uno dei borghi della Toscana dove si può respirare il medioevo…

 

Suvereto comune della Val di Cornia, sede di importanti aziende vinicole (qui si produce il D.O.C Val di Cornia Suvereto) fa parte dell’associazione Città del Vino e del circuito dei I borghi più belli d’Italia. Il toponimo è attestato per la prima volta nel 973 e deriva dal latino suber, “sughero”, per cui Suvereto è il “bosco di sugheri”.

Porta-Mura-SuveretoA Suvereto si arriva dal mare, percorrendo l’Aurelia lungo la Costa degli Etruschi e deviando verso l’entroterra all’altezza di Piombino e Venturina. Ma la sua cultura e le sue tradizioni sono tutte rurali, mentre il paesaggio che si incontra è già quello della collina toscana, seppure con impresse le tracce indelebili dell’ambiente di Maremma, dell’instabile e fascinoso equilibrio tra uomo e natura. Suvereto è un suggestivo borgo di origine medievale, ancora oggi cinto di mura, a pochi passi dalla città etrusca di Populonia, in Toscana.

Entrando dalla porta che apre verso il mare, notiamo che il medioevo è ancora presente, cinto di mura rustiche e possenti, le case del centro storico, oggetto di decenni di restauro, hanno assunto il color della pietra; una pietra viva come lo spirito della gente di Maremma, con la natura dentro, ma aperta e curiosa del nuovo. Un clima dolcissimo, come le pendici che dalla valle del fiume Cornia salgono verso le colline metallifere. Dalle mura turrite e dalla rocca si vede e respira il Mar Tirreno, il Golfo di Follonica, l’Isola d’Elba, azzurra per la distanza. Alle sue spalle per strade o sentieri, si va verso Massa Marittima e Volterra.




Oggi il visitatore può godersi l’atmosfera tranquilla delle vie, dei vicoli e delle piazzette che si snodano nel centro storico di Suvereto. In gran parte i loro nomi attuali rimandano alla stagione risorgimentale e novecentesca della storia d’Italia (Magenta, Cavour, Garibaldi, Piave, D’Annunzio, Matteotti, Gramsci, ecc.); solo in rari casi i toponimi sono rimasti quelli legati ad epoche più lontane (Via San Leonardo, Via della Rocca, Via dei Difficili, Vicolo dei Frati,…). Più anticamente le strade del borgo assumevano denominazioni ancora diverse, come Via della Concia, Ruga del Pozzo, ecc.
Oggi le strade più centrali presentano una pavimentazione lastricata, con pietre di provenienza locale; ma fino al secolo scorso non avevano lo stesso aspetto: prima di allora, infatti, le vie all’interno delle mura di Suvereto erano o sterrate o semplicemente acciottolate a sasso vivo, con un fondo che verso il 1840 appariva “nella massima parte sommosso e sconnesso”, costituendo un pericolo per il transito delle bestie, dei carri e dei barrocci.

palazzo-comunaleDa Vedere il Palazzo Comunale (XIII secolo):  uno dei più significativi esempi di architettura civile medievale della Maremma, e la Rocca Aldobrandesca (X – XIII- XIX secolo), descritta da Agostino Cesaretti nel 1788 così: “Il castello di Sughereto, o Suvereto è situato in pendice, quasi alle falde di un poggio, che domina, dalla parte di mezzogiorno una vasta, fertile ed amena pianura… presentemente il Castello di Sughereto è circondato di muraglie con due porte, ed una Rocca”.

 

 


Rocca-Suvereto

Rocca Aldobrandesca

La nascita del Castello di Suvereto è strettamente legata alla Rocca, situata “nel più alto, dalla parte di tramontana”.
Un’indagine archeologica svolta dall’Università di Siena nel 1989 ha portato alla luce all’interno della struttura una serie di buche di palo, databili al IX secolo, traccia del primo insediamento sulla collina di Suvereto.
Il primo nucleo murato del complesso è costituito dalla Torre, costruita con molta probabilità intorno al 1164 per volere della famiglia comitale degli Aldobrandeschi, sebbene in un momento di avvicinamento alla potenza pisana.
Fu la Repubblica di Pisa, a seguito delle mutate esigenze difensive e per la nuova politica di gestione del territorio, a fortificare l’abitato ed a munirlo di una grande Rocca a settentrione. Questi lavori furono conclusi nel 1308, come attesta un epigrafe posta sulla porta di accesso del recinto murato. Venne così realizzato un recinto trapezoidale, addossato alla torre, e munito di due porte. All’interno del recinto furono ricavate le strutture e gli ambienti per ospitare la piccola guarnigione pisana.
La Rocca subì vari interventi di rifacimento nel corso dei secoli fino ad arrivare al suo abbandono, come struttura difensiva, a partire dal 1600.
Nel XIX secolo viene adibita a civile abitazione con la costruzione di un edificio a tre piani all’interno del recinto ed addossato alla torre.
Verso il 1950 la struttura viene definitivamente abbandonata e solo sul finire degli anno ’80 è stata riacquisita dal Comune e destinata, dopo l’indagine archeologica degli anni 1989-90, ad essere restaurata e restituita al suo antico splendore.




CHIESA DI SAN GIUSTO VESCOVO

Chiesa di san Giusto Vescovo

Completano la parte storica di Suvereto la Chiesa di San Giusto Vescovo (IX-XII sec); recenti studi confermano che il distretto di Cornino debba identificarsi con l’area di Suvereto e che pertanto la chiesa di san Giusto facesse funzione di cattedrale. Questo nel periodo di transazione tra l’originaria sede di Populonia e l’attuale di Massa Marittima. L’edificio ha pianta a croce latina, monoabsidato ed a navata unica. Sulle due colonne laterali poggiano due leoni che tengono tra le zampe dei busti umani. All’interno dell’edificio è possibile ammirare un fonte battesimale ottagonale in pietra scalpellata realizzato nel XII secolo. Restando nel campo monumentale religioso, è da menzionare la Chiesa di San Michele Arcangelo (XIX secolo), con le due splendide statue lignee, raffiguranti l’angelo annunciante e la Madonna annunciata, realizzate nel XV secolo ed attribuite a Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta ( Siena 1410-1480) e la quattrocentesca formella marmorea “La Madonna della Fonte degli Angeli” di Andrea Guardi, un tempo collocata sul timpano dell’omonima fonte.

 

Chiostro

Chiostro

Altra struttura medioevale il Convento e il Chiostro di San Francesco (XII secolo): Il convento di Suvereto godeva di una certa importanza, ma non sopravvisse alle soppressioni del periodo napoleonico: infatti cu definitivamente chiuso e smembrato da Elisa Bonaparte Baciocchi, principessa di Lucca e Piombino, ai primi del XIX secolo.
Il chiostro appare oggi in tutta la sua integrità. A pianta quadrata, ha su ogni sponda cinque arcate su pilastri. Al centro del chiostro era posizionata la cisterna, oggi scomparsa, che dà il nome alla piazza. Della chiesa di San Francesco, adibita oggi a casa vacanze, non restano che alcuni elementi della facciata, che ci richiamano l’antica funzione.
Addentrandosi nel convento, oggi trasformato in abitazioni private, si possono vedere elementi decorativi ed iscrizioni che ci raccontano la storia di questo complesso.
In particolare è da vedere un antico portale, finemente decorato, con stemma familiare dei Giannetti, lo stemma nobiliare degli Angelieri nonchè varie epigrafi funerarie e commemorative.
Nei pressi del convento, nell’estate del 1313, “fue cotto” l’imperatore del Sacro Romano Impero Arrigo VII di Lussemburgo.




Infine, da Segnalare Il Parco di Montioni ed il Villaggio Napoleonico, al centro di una vastissima area di macchie e foreste, un’isola di verdi colline. Montioni con i suoi 5000 ettari di superficie è uno dei parchi più estesi della Toscana e coniuga il patrimonio naturalistico con i beni culturali costituiti dai resti archeologici di varie epoche. Racchiude le colline boscate che dalle coste del Golfo di Follonica si spingono nell’interno, lungo lo spartiacque tra Val di Cornia e Val di Pecora.

La fitta rete di sentieri che attraversa il Parco, un tempo frequentata soprattutto da pastori e carbonai, consente di penetrare all’interno di una gamma variegata di quadri forestali, nella quale la vegetazione sempreverde della macchia mediterranea si alterna frequentemente alle foreste di alberi a foglia caduca. Questi boschi offrono grandi possibilità di rifugio ed alimentazione sia alla microfauna che a mammiferi ed uccelli. Nel cuore del parco i segni dell’uomo emergono dai resti delle cave di allume del villaggio minerario di epoca napoleonica voluto da Elisa Bonaparte Baciocchi, la chiacchierata sorella di Napoleone sposa del principe di Lucca.
Il Parco è ad accesso libero, dispone di una foresteria e di un ostello e aree attrezzate per la sosta, mentre i suoi sentieri sono percorribili a piedi, in bicicletta e a cavallo.
Sono possibili visite guidate su prenotazione (Parchi Val di Cornia, tel. 0565.49430, e-mail parchi.valdicornia@parchivaldicornia.it.

dove dormire costa degli etruschi
Costa Etrusca on Line consiglia le seguenti soluzioni per soggiorni 
o vacanze a Suvereto:

 

 

VILLA IVANA, vacanze all’insegna di natura e mare 

La struttura si trova nella zona collinare del Comune di Suvereto (LI), circondata da vigneti, accanto alla famosa Cantina Petra.
La bellezza dei luoghi, lo scintillare delle colline e della campagna è indiscussa, ed il mare della Costa degli Etruschi è facilmente raggiungibile, natura, relax, e mare le parole d’ordine per una vacanza a Villa Ivana. I soggiorni negli appartamenti messi a disposizione per soggiorni e vacanze sono consigliati per famiglie numerose e per gli amanti della natura.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: